Alla mia attività di avvocato ho inteso aggiungere quella della ricerca, combinando le competenze giuridiche con quelle tecniche; non è semplice, anzi è molto impegnativo. Non si tratta di una semplice aggiunta, perché la ricerca richiede impegno e dedizione autonomi: è necessario, infatti, avere sempre presente che qualunque attività di ricerca va condotta con rigore scientifico e deve essere fondata su elementi oggettivi, senza trascurare eventuali altri contributi già pubblicati.
La fase di studio e di approfondimento dei temi della ricerca è particolarmente laboriosa in quanto bisogna prestare sempre massima attenzione all’oggetto dell’analisi e agli aspetti che si intendono evidenziare.
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La sfida più importante è tentare di coniugare i profili giuridico-normativi con quelli più prettamente tecnici, proponendo possibili soluzioni all’esito di una valutazione di eventuali ipotesi di conformità alla normativa vigente. Più specificamente, in materia di protezione dei dati personali il riferimento normativo in Europa è il Regolamento (UE) 2016/679 (General Data Protection Regulation - GDPR), mentre in altri contesti internazionali è particolarmente rilevante valutare l’eventuale disciplina locale presente. L’approccio specifico alla protezione dei dati personali non sempre trova corrispondenza nei sistemi di Paesi extra EU.
Sul fronte statunitense, infatti, si è soliti affrontare il tema in termini di Data Privacy and Protection, quasi come se la privacy costituisca l’elemento preminente rispetto alla protezione dei dati personali. L’Europa è certamente avanti sia con il GDPR sia con la Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, fermo restando il valore della Convenzione 108, sottoscritta da molti Paesi extra UE. Quando mi capita di partecipare a contesti internazionali, piuttosto che proporre conclusioni con riferimenti a norme specifiche del GDPR o di altre leggi, solitamente preferisco procedere da aspetti più generali che esprimono principi universalmente riconosciuti soprattutto sul valore del dato personale e sugli effetti diretti o indiretti sulla persona.
Il confronto su questi temi in ambito internazionale non è sempre facile in quanto bisogna considerare l’incidenza delle idee proposte su diverse culture e differenti professionalità. Molto spesso, il dibattito su Privacy e Data Protection avviene con professionisti e ricercatori che hanno un background tecnico i quali non sempre apprezzano l’approccio dei giuristi, soprattutto quando si vuole far riferimento unicamente a norme tecniche (es. ISO). Gli standard tecnici sono strumenti efficaci, ma potrebbero essere elaborati con il contributo di giuristi; a volte, tali standard esprimono metodologie valide unicamente per il settore tecnico e non sempre compatibili con i principi giuridici o con la disciplina vigente. Altre volte, va valutato il riferimento alla norma “madre”, di settore, alla quale le specifiche norme tecniche si riferiscono.
Pertanto, le norme tecniche sono un valido contributo all’approfondimento dei temi in materia di protezione dei dati personali e privacy, tuttavia dalle stesse si può prescindere. Il bilancio delle mie attività di ricerca sin qui svolte è certamente positivo e costituisce motivo di arricchimento culturale e professionale. Il confronto e la condivisione con scienziati e ricercatori di altri Paesi è sicuramente un valore aggiunto; non sono state poche le occasioni di incontro durante le conferenze internazionali, che mi hanno consentito di approfondire temi nuovi, innovativi e molto particolari. Il dibattito e il sereno scambio dialettico con ricercatori di alto spessore mi ha anche offerto l’opportunità di apprezzare l’approccio multidisciplinare al quale probabilmente non si è abituati quando si focalizzano le analisi unicamente all’interno del proprio contesto professionale. Ascoltare contributi su temi distanti da quelli dei quali ci si occupa, potrebbe sembrare inutile, invece è estremamente interessante in quanto si ha la possibilità di acquisire spunti validi per le proprie attività ed eventualmente avviare un confronto.
Sono certo di aver tratto un grande arrichimento dalle occasioni internazionali nelle quali sono stato coinvolto, ricevendo, in alcuni casi, apprezzamenti dei quali sono immensamente onorato come quelli del Prof. Edson Prestes, chair del Working Group IEEE on Ontological Standard for Ethically Driven Robotics and Automation Systems, e del Prof. Nagib Callaos, founder and chair of the International Institute of Informatics and Systemics (IIIS) - USA.